martedì 27 maggio 2008

-Pascoli-

E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto di una culla.
A scuola mi hanno dato da studiare questa poesia e la trovo veramente bella. L'immagine che veramente mi piace perchè piena di tenerezza e d'amore è quella della madre che coccola il proprio bambino con la voce e cullandolo per rassicurarlo da quelle che potrebbero essere le sue paure (per esempio un bambino piccolo può avere molta paura di un tuono) .. Credo che esprima un sentimento tanto dolce quanto immenso ed è proprio quel sentimento di cui nn potrei mai fare a meno. Calore, sicurezza, conforto, tranquillità, amore.. tutte cose che ho sempre cercato e che oggi stringo saldamente. Sono veramente felice.

Nessun commento: